4 lug 2016

LO ZIBALDONE - LUGLIO 2016

Vita da spiaggia

Oggi, di ritorno dalla più sprovveduta frequentazione del litorale, i miei occhi stupefatti hanno visto cose che voi umani non potete neanche immaginare. Hanno visto la nascita del concetto di condivisione di un solo ombrellone tra più gruppi familiari, l'applicazione del principio di turnazione nell'uso di lettini e sdraio, la repentina occupazione del sia pur minimo spazio di arenile lasciato libero dal malcapitato che azzardatamente cerca refrigerio nelle inquinate acque marine e, non bastasse, il nascere di aspre contese - non sempre a parole - per un metro quadrato di sabbia incandescente ad uso asciugamano, l'agitarsi continuo, come in un infernale girone dantesco, di una folla seminuda, unta, sudaticcia e maleodorante. Hanno visto, hanno visto.....beh, ne parliamo la volta prossima.    

Vita da spiaggia

Alle Ore 11 circa va in scena la danza di gruppo. Gigantesche casse acustiche posizionate presso piccole catapecchie allestite in fretta  furia con materiali provenienti dalle non lontane discariche comunali sparano senza sosta musica tecno. Vanno avanti per ore, inesorabilmente. Senza tregua. I bassi amplificati pompano il ritmo e un nutrito gregge di beoti ambosessi provano in mare, con l’acqua alla cintura, una penosa scenografia ginnica sincronizzata sotto i crudeli  ordini di una simil bagnina kapò.

La bagnina kapò, ormai rauca nel tentativo di sovrastare con i suoi comandi il volume esagerato della musica,  urla e barrisce ballando scompostamente sul bagnasciuga . La osservo incuriosito. E’ tutta sudata, scapigliata, incazzata come una jena e cerca di vendicarsi (non si capisce di che cosa) infierendo sul  malcapitato gruppo di beoti in acqua che si fa in quattro per imitarla.  Guardo i beoti-acquatici e provo un senso di disagio. Sono dunque costoro i miei simili, sono dunque costoro l’ultima evoluzione di quello che gli antropologi definiscono “homo sapiens sapiens”?

Saranno felici? Ahimè, sono sconcertato, paiono davvero felici. Obbligatoriamente felici. Comunque, a parte la malagrazia di cui danno plateale dimostrazione nella loro “water dance”, osservo che  si sforzano, nessuno escluso, di esibire un sorriso stereotipato. Forse per loro l’espressione più adatta alla infelice situazione in cui sono incappati. Per di più noto che a malapena riescono a trattenersi dal dire ai compagni di spiaggia incuriositi e che li contemplano compassionevolmente “.....ao…..anvedi quanto so’ bravo…..”

I nuclei di demenza collettiva

Se è  vero che tre indizi fanno una prova, allora io ho trovato la prova dell’esistenza dei temibili NDC (nuclei di demenza collettiva).

Questa organizzazione, d'altronde ampiamente consolidata nella società civile, è strutturata per gruppi autonomi tra loro interconnessi. Non hanno una vera  linea gerarchica. Ogni gruppo definisce spontaneamente i propri obbiettuvi e sceglie le metodologie migliori per raggiungerli.

Così opera sul territorio il gruppo dei “mazziatori” che si aggira furtivo durante le ore notturne spaccando e distruggendo con pesanti mazze ferrate le panchine in legno che amorevoli operai comunali hanno installato per il riposo e la sosta dei passanti.

Esiste poi il famigerato “gruppo di fuoco” che, sempre di notte e tanto per tenere sul chi vive tutti coloro che aspirano a godersi un profondo sonno ristoratore,  si diletta a sparare contro i cartelli stradali in modo da bucherellarli i e renderli illeggibili.

Infine il gruppo addetto alla propaganda che, operando giorno e notte con mezzi propri e motivato da solide basi ideologiche, si danna per imbrattare tutti i muri cittadini liberi con osceni disegni (il fallo va per la maggiore) e stupide scritte (“fuck you” è quella più ricorrente).

Per umana pietà non mi dilungo poi su altri NDC quali i "lasciatori di bottiglie vuote di birra" presenti soprattutto nei pressi dei locali notturni o anche sui "mangiatori di patatine supplì e crocchette fritte" che amano lasciare nel cuore della notte le tracce del loro intervento con cartacce unte e maleodoranti.

Qui il discorso potrebbe essere lungo ma taglio corto. Una cosa vorrei poter dire. Si è ormai consolidata una nuova categoria di cittadini che potremmo tranquillamente definirli "diversamente intelligenti". Sono tanti e aumentano esponenzialmente. Nulla può fermarli, non valgono per loro le più stringenti logiche, sono un castigo biblico e godono, oltretutto,  della della più ampia e totale impunità.